UN PO' DI STORIA
Essa, divenuta, col volgere degli anni, metropoli e potente centro, fu fondata, come narra lo storico Tucidide, nel 690 av. C., 63 anni dopo la fondazione di Roma. Tale fondazione avvenne da parte di una colonia di Rodioti e Cretesi, guidati da Antifemo ed Eutimo.
La storia della Sicilia si suole fare iniziare dal secolo XIII a.C. in cui si avvicendarono le varie popolazioni dei Sicani e dei Siculi e poi via via dei Fenici, dei Greci, dei Romani, dei Goti, dei Bizantini, dei Musulmani e dei Normanni.
Mura federiciane |
Golfo di Gela |
Della polis greca ci rimangono antiche testimonianze a conferma del fatto che Gela era anticamente un ricchissimo e prospero centro del bacino del Mediterraneo, anche a livello culturale ed artistico; a Gela nacque ad esempio il grande matematico Euclide, il tiranno Ierone, e qui vi morì il grande poeta greco Eschilo; noto per le sue tragedie, si disse che proprio a Gela passò diverso tempo, e che il suo teatro, non ancora ritrovato, venne scelto da egli stesso in persona per la rappresentazione di alcune sue opere.
Presente un grande parco archeologico che espone le note fortificazioni dell’era timoleontea, architettura militare appartenente al sito archeologico di Capo Soprano; mentre a poca distanza, si rendono disponibili ai visitatori le terme di età greca, le più antiche finora scoperte in Italia. Diversi anche i basamenti di diversi templi, riportati alla luce.
Al Museo Archeologico Regionale sono custoditi i reperti concernenti l’età ellenistica di Gela, quella preistorica e normanna, con una collezione dedicata interamente alle ceramiche.
Interessante è anche la sezione numismatica, e i numerosi resti rivenuti ad esempio, presso le navi che affondarono nelle acque gelesi intorno al V secolo a.C., residuati di antiche battaglie. Diversi i reperti del mondo preistorico, provenienti dalle varie necropoli sparse sul territorio e nei dintorni. La città ancora attende la realizzazione del Museo della Navigazione Antica che esporrà le tre navi greche ritrovate nelle acque antistanti, particolarmente importanti per costruzione, datazione e dimensioni. La più antica, ancora in stallo presso i cantieri di Portsmouth, in Inghilterra, per un lungo e meticoloso lavoro di restauro, è stata datata intorno al 500 a.C.
Alle spalle del Museo si trovano i resti dell’acropoli; l’Athenaion, ovvero il tempio dedicato ad Atena, venne messo in luce per la prima volta, dall’archeologo Paolo Orsi, alla fine dell’Ottocento.
Nel centro storico svetta la Chiesa Madre, con prospetto neoclassico costituito da colonnine doriche e ioniche; è una basilica con pianta a croce latina che conserva in sé diversi gioielli preziosi, dal dipinto bizantino che ritrae la Santa Patrona della città, all’altare maggiore in marmo policromo misto a vetro, fino alla cripta trecentesca.
Resti di nave greca |
Alle spalle del Museo si trovano i resti dell’acropoli; l’Athenaion, ovvero il tempio dedicato ad Atena, venne messo in luce per la prima volta, dall’archeologo Paolo Orsi, alla fine dell’Ottocento.
Chiesa Madre |
Chiesa dei Cappuccini |
Sempre del Trecento, è la Chiesa dei Cappuccini con prospetto neogotico; la facciata è del 1944. Mentre del Settecento è la chiesa del Carmine, che custodisce un pregevole crocifisso ligneo del quattrocento, ritenuto dagli abitanti miracoloso.
Chiesa del Rosario |
Su corso Vittorio Emanuele svetta invece la Chiesa del Rosario; costruita tra il Settecento e l’Ottocento, custodisce una terre campanaria decorata con maioliche e tre portali di pregio, gli interni sono di epoca tardo-barocca.
In città si possono inoltre ancora scorgere le vestigia del centro storico federiciano: particolarmente visibili sono infatti le mura, i torrioni e le porte, incastonati tra le abitazioni moderne.
Lago Biviere |
A pochi chilometri dal centro urbano, sorge inoltre il lago Biviere; il suo micro-clima nascosto tra le dune di macchia mediterranea è eccezionale. Diverse sono le specie vegetali, anche rare, che la zona costiera ospita: nel 2007, il Dipartimento di Botanica dell'Università degli Studi di Catania vi ha scoperto una specie vegetale che non esiste in nessun’altra parte del mondo. La Convenzione di Ramsar ha dichiarato il lago Biviere di Gela sito di interesse comunitario; nel 1997 è diventata la Riserva naturale orientata, grazie all’intervento della LIPU.
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